Badalucco Museo

Tana Bertrand

Museo Archeologico G.M. Crowfoot

Badalucco – Museo Tana Bertrand, sito archeologico,nel cuore della Valle Argentina

Tutto ha avuto inizio nell’inverno del 1906,

durante il mio soggiorno a Sanremo. Avevo già sentito parlare della grotta Bertrand, sono stati soprattutto gli amici naturalisti a raccontarmi cosa si nascondeva al suo interno.

La grotta era famosa per la presenza degli scarafaggi ciechi, scoperti da due entomologi, Dodero e Spagnolo. Ancora non sapevo che altri “abitanti” attendevano di essere scoperti, ma andiamo con ordine. 

La mia curiosità ha avuto la meglio sulla difficoltà di raggiungere la grotta, nota a tutti, mentre leggevo la guida alle “Grotte dell’Appennino Ligure e delle Alpi Marittime” di Paolo Bensa: mi ricordo che l’autore definiva la tana “uno spaccato sull’Eocene”. Così, insieme agli amici del circolo culturale di Sanremo, sono partita in cerca della grotta e degli scarafaggi ciechi. Il viaggio è stato lungo: da Sanremo a Badalucco abbiamo viaggiato in omnibus per circa due ore – gli omnibus erano il trasporto pubblico dell’epoca, una carrozza capiente trainata da cavalli veri, ma credo che non esistano più. Da Badalucco siamo ripartiti a piedi e, dopo un’ora e mezza di cammino nel bosco, finalmente siamo arrivati alla grotta Bertrand. 

Nascosto tra alberi e arbusti, l’ingresso era molto stretto e obliquo, ricordava vagamente un triangolo storto. Per entrare in quel collo di bottiglia ci siamo abbassati di molto, quasi strisciavamo, ma anche dove la grotta diventava più larga non siamo riusciti ad alzarci in piedi. Non pensate di trovare meraviglie della natura, sembrava piuttosto una grotta di fantasmi.

Mentre guardavo le pareti in cerca degli scarafaggi ciechi, assolutamente per caso, mi sono imbattuta in qualcosa di inaspettato: proprio sopra il basamento della grotta, ho visto due mascelle e un osso lungo e stretto, forse un omero. Erano resti umani, non c’erano dubbi, ma di chi e di quando? 

Nessuno di noi era in grado di rispondere a queste domande in maniera precisa. Tornata a Sanremo, ho scritto ad alcuni specialisti, Henry Ogg Forbes, Arturo Issel ed Émile Cartailhac. Tutti concordavano nell’affermare che i resti umani risalivano all’età del Rame, a circa 2800-1800 anni prima di Cristo. Da quel momento il detto “Vecchio come la tana Bertrand” è diventato il mio preferito.

G.M.CROWFOOT

Grace Mary Crowfoot: una donna dal futuro

“If you are interested in anything, you’ve got the equipment—go ahead and learn what you can, don’t expect someone to be there to tell you everything.”

“Se sei interessato a qualcosa, hai l’attrezzatura: vai avanti e impara quello che puoi, non aspettarti che qualcuno sia lì per dirti tutto.”

“Fare della caverna Bertrand una torcia che illumini la Preistoria”

La frase che hai appena letto è stata pronunciata dal capitano Angelo Saglietto (1888-1978), un uomo rimasto nell’ombra, ma con un ruolo importante nella storia della Tana Bertrand.

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